
Identificazione dinamica delle frequenze proprie di una trave in cap
Sempre più spesso assistiamo all’esigenza di dover approfondire il livello di conoscenza di una struttura esistente, non solo dal punto di vista della caratterizzazione meccanica dei materiali che lo costituiscono o della risposta alle azioni statiche, ma anche nei confronti della risposta dinamica.
I modelli numerici che usualmente vengono utilizzati per riprodurre il comportamento degli edifici esistenti sono spesso non sufficientemente aderenti al reale e non sempre in grado di cogliere a pieno le reali caratteristiche dinamiche delle strutture indagate. Inoltre a volte le indagini condotte sui materiali costituenti – sia distruttive che non distruttive – non sono sufficienti a fornire una conoscenza completamente affidabile dell’edificio, con il rischio di condurre il progettista a valutazioni errate o quantomeno non completamente rappresentative della realtà.
L’introduzione delle tecniche di identificazione dinamica offre oggi un valido ausilio per mitigare queste incertezze.
Tali tecniche forniscono un’affidabile riproduzione del comportamento dinamico della struttura indagata, della sua risposta sotto i carichi di esercizio e dell’effettiva incidenza di difetti costruttivi e deterioramento dei materiali, ai fini di consentire una modellazione del comportamento quanto più vicino a quello dell’edificio reale.
Dal punto di vista operativo è oggi possibile eseguire una vera e propria “calibrazione” del modello FEM sulla scorta dei dati acquisiti sul campo mediante prove di identificazione dinamica eseguita sulla struttura reale. Per i progettisti e l’intera filiera, risultano evidenti i vantaggi economici e tecnici che possono scaturire dall’utilizzare un modello FEM calibrato così come descritto.
Per approfondire il servizio visita la pagina dedicata del sito Monitoraggi Strutturali dinamici.